Catania. In maniera probabilmente piuttosto inattesa, soprattutto per i suoi fedelissimi, il presidente della Regione Nello Musumeci mette il veto a qualsiasi alleanza “sovranista”. Niente Lega e Fratelli d’Italia, ma piuttosto un nuovo contenitore politico centrista che potrebbe anche dialogare con Forza Italia e i movimenti della piattaforma moderata. Una linea che il leader di DiventeràBellissima ha dettato nel corso del suo intervento al congresso regionale del movimento da lui stesso fondato, in corso a Catania. Il decalogo Musumeci l’ha illustrato in vista delle elezioni europee, ma è chiaro che avrà effetti politici anche sulle amministrative locali di fine aprile. I suoi sostenitori, dopo il congresso provinciale della scorsa settimana, hanno ripreso le trattative con l’area a destra della coalizione, principalmente Lega e Fratelli d’Italia. Il presidente però dal palco catanese stoppa tutto. Niente alleanze “sovraniste” sponsorizzate dalle aree interne che si rifanno a Raffaele Stancanelli e all’assessore regionale Ruggero Razza. “Stiamo diventando un soggetto politico nuovo e in questi quattro anni siamo cresciuti – ha detto Musumeci ripreso da Repubblica.it – nonostante qualche alleato ci abbia guardato male quando siamo nati. Noi dobbiamo andare oltre e guardare avanti: dobbiamo guardare a un bacino che finora non è stato con noi e che il centrodestra non è stato capace di intercettare. Siamo stati capaci di frenare comunque il grillismo dilagante, senza alcuna storia alle spalle. Non possiamo aderire al sovranismo, come ho detto anche ai miei amici di Fratelli d’Italia. Noi non siamo europei perché italiani, noi siamo italiani perché europei. Il sovranismo nazionale è in conflitto con gli interessi della Sicilia, perché si rischiano isolazionismo e protezionismo. Noi dobbiamo lavorare per cambiare questa Europa, la Sicilia è Europa e non può uscire da questa dimensione”.
E’ andato oltre indicando i nuovi riferimenti di DiventeràBellissima. “Bisogna chiedersi perché si rimane inchiodati al 2-3 per cento, l’ho detto a Giorgia Meloni. Noi siamo stati leaeli. Ci ha sostenuto alle regionali, e noi abbiamo fatto due liste anche per Fdi. E alle poltiche abbiamo sostenuto la lista che ha eletto Raffaele Stancanelli – ha proseguito – ma adesso siamo pari, basta. Poi c’è la Lega. Questa non è la destra nella quale mi sono riconosciuto per tanti anni. Salvini è stato generoso con noi, alle scorse regionali. Noi con loro abbiamo ancora un debito da saldare, vedremo. Ma io punto al centro, ai cattolici, ai moderati, ai centristi che non riescono più a esprimere le loro posizioni, la destra è già occupata. Il mio amico Stancanelli è iscritto al gruppo di Fdi ma è un dirigente di Diventerà Bellissima. Dobbiamo andare oltre, io vorrei che il mio movimento se dovesse fare una scelta la faccia dopo il voto. Ma comunque io penso a un nuovo contenitore, moderato e ampio. Per questo Diventerà Bellissima alle Europee non si schiererà e rimarrà neutrale. Chi tra noi farà campagna elettorale sarà cacciato dal movimento, questo è pacifico. Io chiedo unità al mio movimento”. Una svolta politica, quella dettata da Musumeci, che ha subito convinto il leader centrista Saverio Romano, sempre ripreso da Repubblica.it. “Il no al sovranismo di Nello Musumeci è una bellissima notizia che non mi sorprende perché conosco e apprezzo da sempre la sua lungimiranza e intelligenza politica. Sapere di poter contare, in prospettiva, sull’apporto di Musumeci e del suo movimento – ha detto – nel progetto di rafforzamento del Centro è cosa che mi riempie di entusiasmo perché il nostro Paese deve uscire dalla perversa spirale della demagogia populista e riprendere il dialogo che è fatto di buon senso e di responsabilità. C’è uno spazio politico da coprire e da presidiare ed è quello del Centro: serve l’apporto di tutti coloro che non si riconoscono negli estremismi e nella propaganda sovranista ed antieuropea. Rimbocchiamoci le maniche”. Alle europee, DiventeràBellissima non si schiera e per le amministrative di fine aprile c’è l’ipotesi di un nuovo fronte.
Musumeci il democristiano che non ti aspetti