Gela. Da otto mesi senza stipendi e, adesso, hanno deciso di autoconvocarsi in assemblea ed occupare gli uffici. Gli oltre 70 dipendenti del Consorzio di bonifica di via Marconi non riescono più ad andare avanti.
Non si sbloccano i fondi regionali e tutto rimane fermo. Questa volta, non ci sono differenze sindacali. Ieri erano stati Cisl ed Uil a decidere per l’occupazione. Oggi anche la Flai Cgil si è associata.
In bilico, ci sono decine di famiglie. “Non siamo più disposti ad aspettare – dicono – non veniamo pagati e, nonostante tutto, assicuriamo i servizi in campagna, compresa la fornitura idrica”. L’assenza degli stipendi pesa come un macigno sulla testa di questi lavoratori.
“A questo punto – continuano – non escludiamo forme di protesta ancora più plateali”.
Per questa ragione, hanno esposto uno striscione decisamente eloquente proprio sull’edificio che ospita gli uffici del consorzio. “8 mesi senza stipendio, no elemosina”.
La Regione, per non sforare il patto di stabilità, ha inserito gli stipendi dei dipendenti del consorzio tra le spese correnti, come l’acquisto di carta e penne.