Gela. Un costante depauperamento dei patrimoni di alcuni anziani, uno di loro addirittura costretto ad impersonare San Giuseppe durante la ricorrenza, pur di ottenere generi alimentari. Per i pm della procura, un gruppo di gelesi e cittadini romeni avrebbe organizzato un vasto giro di badanti, tutte di fiducia, per impadronirsi dei soldi e delle proprietà di anziani soli e in difficoltà psichica. In un caso, è stato riscontrato l’ottenimento di una somma non inferiore ai settantamila euro. Soldi che sarebbero stati sottratti ad uno degli uomini e finiti al centro delle verifiche condotte da pm e carabinieri del reparto territoriale. Gli stessi magistrati della procura, adesso, hanno chiuso le indagini. Sono coinvolti il sessantenne Emanuele Murana, Daniel Vasile Ciubotaru, Elena Ciubotaru, Nicolai Ciubotaru, Irina Gruia, Marieta Panait, Emanuele Consiglio, Elena Gruia e Angelo Di Fede. In base alle accuse, avrebbero avuto tutti un ruolo nella circonvenzione degli anziani, costretti a concedere i loro averi e perfino le case, dove trovavano dimora molti degli indagati. Le indagini sono partite dopo le prime confessioni di una delle vittime e i carabinieri hanno iniziato a seguire gli spostamenti di Murana e dei cittadini romeni coinvolti. Man mano è emerso un quadro sempre più grave, comunque negato da tutti gli accusati.
Nel corso dell’inchiesta, sono stati accertati diversi episodi di sfruttamento della prostituzione. Murana e Daniel Ciubotaru avrebbero procacciato clienti ad una donna gelese, facendosi consegnare una parte dei proventi. In base a quanto emerso dall’indagine, a muovere il giro di soldi e badanti sarebbero stati principalmente lo stesso Murana e i due romeni Elena Ciubotaru e Daniel Ciubotaru. I pm a breve formalizzeranno le loro richieste. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Davide Limoncello, Giovanna Cassarà, Angelo Cafà, Giuseppe D’Alessandro, Nicoletta Cauchi e Ivan Bellanti.