Gela. Un anno fa un quarantaseienne venne assaltato da un branco di cani randagi mente percorreva a piedi via Rio de Janeiro. Solo l’intervento di un automobilista di passaggio consentì di far allontanare i cani. L’uomo riportò gravi ferite. Adesso, i pm della procura hanno chiuso le indagini nei confronti di Gaetano Greco, titolare della società Ambiente Italia, che ha gestito il servizio di perlustrazione e accalappiamento dei randagi sul territorio comunale
I pm ne hanno chiesto il rinvio a giudizio per i reati di omissione di atti di ufficio, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e per il reato di lesioni personali gravi. Stando ai magistrati, proprio l’azienda avrebbe dovuto assicurare l’incolumità pubblica, evitando la presenza dei randagi, che ancora oggi si muovono in diverse aree della città. In quel periodo, neanche l’allora giunta Messinese riuscì a mettere in campo soluzioni che potessero bloccare il fenomeno. In città manca un canile comunale e si spendono somme ingenti per i trasferimenti nella struttura di Caltanissetta.