Le associazioni contro lo sfratto. “Venite a scoprire cosa facciamo”

 
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Gela. Hanno aperto le porte a tutti, giornalisti, cittadini e commissario straordinario. Le oltre 18 associazioni che occupano i locali di via Ossidiana, raggiunti da una ordinanza di sfratto da ottemperare entro il 29 marzo, non ci stanno.

Hanno organizzato un pomeriggio di “insubordinazione pacifica”, ovvero avviare le attività tutte insieme. Nessuna intenzione di giustificarsi o puntare il dito, ma la voglia di fare comprendere che chi utilizza immobili comunali non lo fa per guadagnarci sopra in maniera subdola e speculativa, come spiega il presidente Gero Bongiorno.

”La manutenzione è sempre stata a carico nostro  – dice Bongiorno – e se le consentono anche la corrente elettrica senza nessun problema. Ci accusano di prendere soldi dai progetti? E’ vero che partecipiamo a bandi europei ma questo ha consentito a tante associazioni di vedere finanziato il progetto “Crescere Insieme 06” ad esempio. Quei soldi vengono riutilizzati per attività sociali, qui stesso, in favore della comunità, di tanti bambini e persone coinvolte. E le nostre attività sono trasparenti. Non abbiamo nulla da nascondere”.

Due banchi alimentari, una associazione di scacchi che coinvolge tanti bambini, realtà che occupano bambini autistici, attività eco sostenibili con Legambiente, outlet dl vestiario, laboratori di ceramica, raccolta di indumenti usati e giocattoli per bambini, volontari del soccorso. Persino l’outlet di abiti da sposa che vengono donati a coppie che non possono neanche permetterselo.

Avrebbero voluto far conoscere queste realtà anche al commissario straordinario, che però per motivi familiari è dovuto rientrare a Catania.

Ma l’originale open day non cambia la decisione del Comune, seppur lo stesso Arena abbia rassicurato nei giorni scorsi soprattutto le associazioni Onlus. Generalizzare, mettere sullo stesso piano chi pensa ai balli di gruppo a chi si autofinanza per aiutare gli altri non è la stessa cosa.

Il Comune ha chiesto di lasciare i locali entro il 29 marzo. Le organizzazioni di volontariato gelesi non vogliono alimentare polemiche, ma esaltare i servizi resi e il valore sociale della Casa del volontariato.

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