Gela.Un tavolo regionale per l’elaborazione del “Piano strategico Sicilia 2030”. All’incontro, che ha visto riunito, presso l’assessorato regionale allo sviluppo economico il comitato scientifico, c’era anche il gelese Alessandro Morselli, docente di politica economica internazionale presso l’università di Roma Unitelma sapienza. Morselli, ha fatto una sua sintesi della visione sul futuro della Sicilia esponendo gli obiettivi strategici che si intendono conseguire attraverso l’incremento della competitività delle imprese, l’innovazione, la formazione di qualità del capitale umano privato e pubblico e lo sviluppo sostenibile, al fine di fornire una visione dell’Isola contrassegnata da un ricco patrimonio di storia e di identità che costituisce un volano economico significativo a livello regionale. Secondo la disamina del membro del comitato scientifico, i valori alla base degli obiettivi strategici sono: la promozione dello sviluppo sostenibile tramite modelli di “Economia circolare”; la divulgazione di temi ambientali e l’offerta di servizi sostenibili; la ricerca dell’innovazione e della qualità nella formazione del capitale umano sia pubblico che privato; lo sviluppo economico e sociale dei territori anche attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione. L’università, afferma Morselli, deve creare quelle nuove competenze in modo da rispondere prontamente alla crescente domanda di figure altamente qualificate, che emerge dal tessuto imprenditoriale. Le Pubbliche Amministrazioni, e in particolare gli Enti locali, stanno attraversando un periodo caratterizzato da forti cambiamenti, sia a livello operativo che strategico.
L’ambito richiede quindi che gli Enti pubblici siano in grado di far evolvere il proprio modo di operare, facendo leva sui principi di efficacia, efficienza e trasparenza, al fine di mantenere nel tempo un servizio adeguato alle esigenze dei cittadini. Lo sviluppo sostenibile è caratterizzato dalla capacità di garantire benessere stabile nel tempo; per ottenere ciò è necessario che lo sviluppo riesca a raggiungere un corretto equilibrio con le risorse disponibili nel territorio: gli habitat, la biodiversità, il paesaggio, i monumenti, l’archeologia ecc. Il corretto equilibrio si raggiunge quando lo sviluppo economico si pone in una prospettiva di efficienza nei confronti dello sfruttamento delle risorse, offrendo ad esse la possibilità di rimanere integre nel tempo. L’esito negativo delle scellerate politiche di sviluppo del passato, sottolinea Morselli, ci induce a imporre scelte radicalmente diverse da quelle compiute, lontane dal modello produttivo tradizionale, dirette verso un nuovo modello di economia, detta “Economia Circolare”, il cui principio si basa sulla capacità “infinita” di rinnovo.