Gela. Rimangono in carcere Giuseppe Rinella e Simone Rinella, padre e figlio, accusati del tentato omicidio di un giovane. La scorsa estate l’avrebbero brutalmente aggredito, colpendolo alla testa anche con un martello da fabbro. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta non hanno accolto il ricorso presentato dai legali di difesa, gli avvocati Francesco Bellino e Giovanni Bellino. I difensori escludono un coinvolgimento nella vicenda di Giuseppe Rinella. Il figlio Simone, invece, si sarebbe solo difeso dopo essere stato aggredito dal presunto rivale. Le storie tese tra i due sarebbero da collegare ai rapporti sentimentali con una giovane. I pm della procura e i carabinieri sono arrivati ai due indagati dopo verifiche durate diversi mesi.
Le prime ammissioni le avrebbe fatte proprio il ferito. Nell’inchiesta sono coinvolti altri due indagati. Le accuse a loro carico sono però meno pesanti, tanto da non essere stati raggiunti da misure cautelari.