Gela. Soffriva di depressione e probabilmente non accettava l’idea di trasferirsi a Genova per espiare una condanna ai domiciliari. L’ipotesi del suicidio è quella maggiormente avvalorata dalle forze dell’ordine per spiegare la morte di Graziano Argenti, 30 anni, ritrovato cadavere nella sua abitazione di via Castelluccio, nel quartiere Marchitello.
Secondo la prima ispezione medico-legale sarebbe morto per cause naturali. Lo hanno trovato privo di vita i genitori. Era nella vasca da bagno. Argenti era arrivato a Gela da qualche giorno ma avrebbe dovuto raggiungere Genova per scontare una pena agli arresti domiciliari.
L’uomo è stato incriminato in due diverse operazioni per droga. Era tra gli arrestati sia nel blitz Tetragona che in quello che condusse alla scoperta di un giro di droga sull’asse Gela – Lombardia. Pare che negli ultimi tempi fosse depresso e che facesse abuso di alcol. Indaga la polizia.