“Preoccupati per le scelte sull’area di crisi”, sindacalisti e lavoratori gelesi al corteo di Roma

 
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Sindacalisti e lavoratori della Cisl locale a Roma

Gela. C’era anche una folta delegazione gelese alla manifestazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil a sostegno di una piattaforma unitaria per il rilancio economico da presentare al governo nazionale. Chimici, edili, metalmeccanici, braccianti, operatori del terziario e pensionati sono arrivati a Roma insieme ai sindacalisti delle diverse sigle. “Le segreterie confederali di Cgil Cisl e Uil della provincia di Caltanissetta – dicono i segretari Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro – confermano la qualità della manifestazione, pacifica e di esaltazione della democrazia, a sostegno della piattaforma unitaria che speriamo nei prossimi giorni possa essere oggetto di confronto con il governo”. La presenza di lavoratori e sindacalisti della città si lega anche alla necessità di riprendere il dialogo sull’accordo di programma e sull’attuazione degli investimenti per l’area di crisi complessa. Dopo la firma dello scorso ottobre, negli ultimi giorni il Ministero dello sviluppo economico ha emanato l’avviso per la selezione dei progetti da realizzare sul territorio, con importo superiore al milione di euro. Le risorse a disposizione però vengono ritenute insufficienti dal sindacato. Solo venticinque milioni di euro per più di venti comuni dell’area di crisi complessa.

I sindacalisti della Cgil Francesco Cosca e Nuccio Corallo

“Dalla provincia di Caltanissetta, da tutti i ventidue comuni sono partiti oltre quattrocento tra lavoratrici, lavoratori e pensionati, forti della rivendicazione, preoccupati per le scelte del governo nazionale in tema di rilancio economico delle area riconosciute di crisi. Abbiamo registrato – concludono Giudice, Gallo e Mudaro – un crescendo di tanti cittadini per la giornata di oggi. E’ stato importante il lavoro di tutte le federazioni di categoria, di quelle produttive e dei pensionati. Senza investimenti il Sud muore, questo deve essere chiaro a tutti coloro che possono invertire la rotta”. Ad eccezione della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, lo scenario economico locale è sempre più in difficoltà.

 

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