Gela. Le procedure sempre più farraginose non hanno garantito tempi celeri. A cinque anni di distanza dalla firma del protocollo d’intesa, alla base della riconversione della fabbrica Eni, arriva l’avviso del Ministero dello sviluppo economico. E’ stato pubblicato il bando per la selezione delle “iniziative imprenditoriali”. Si tratta di quelle che dovrebbero avere un peso economico decisivo, perché superiori al milione e mezzo di euro. Le domande potranno essere presentate dal prossimo 15 marzo e ci sarà tempo fino al successivo 14 maggio. Le proposte di investimento che saranno selezionate potranno essere coperte con i finanziamenti per l’area di crisi complessa, circa venticinque milioni di euro (ma destinati agli oltre venti comuni ricompresi). Nelle note diffuse dal ministero, si precisa che le domande possono essere presentate da “imprese già costituite in forma di società di capitali”, “dalle società cooperative di cui all’articolo 2511 e seguenti del codice civile” e dalle “società consortili di cui all’articolo 2615-ter del codice civile”.
Condizione indispensabile è che l’investimento venga concentrato nel territorio dell’area di crisi complessa. Sarà Invitalia a ricevere le richieste. Fino ad oggi, non è mai stato possibile conoscere le eventuali proposte già formulate. Anche l’ex giunta Messinese non ha mai fornito dati chiari su quanto coordinato da Invitalia. Adesso, chi vorrà veramente investire dovrà farlo attraverso l’avviso pubblico, in attesa di svelare l’identità dei gruppi che sulla carta dovrebbero far rivivere il tessuto economico locale, almeno quello fuori dal perimetro della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.