Gela. Quelle telefonate ripetute nel corso del tempo non furono molestie ai danni dell’ex compagno. E’ arrivata l’assoluzione per una trentaseienne romena, da anni residente in città. Era accusata di aver molestato l’ex, un piccolo imprenditore locale, con una serie di telefonate e messaggi. La trentaseienne, dopo la fine del loro rapporto, cercò di riprendere i contatti con l’uomo, che però denunciò i fatti. In primo grado, le venne comminata la condanna a sei mesi di reclusione. La difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha impugnato il verdetto e i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta l’hanno ribaltato. L’assoluzione è stata decisa per i fatti risalenti al 2014, per quelli precedenti invece è stata indicata la prescrizione. La difesa ha ribadito che non ci sarebbe stata alcuna volontà di minacciare o danneggiare l’ex compagno.
Il contenuto di messaggi e telefonate, come descritto dal legale, riguardava solo il tentativo di riprendere il loro rapporto sentimentale. Molte telefonate, inoltre, avevano come sottofondo esclusivamente brani musicali. La linea difensiva è passata e tutte le accuse contestate alla donna sono cadute. L’ex compagno invece era parte civile, con l’avvocato Maurizio Scicolone.
