Gela. Non solo un “gruppo di lavoro” ma anche un annesso “tavolo di monitoraggio”. Sull’Accordo di programma da venticinque milioni di euro, che potenzialmente dovrebbe servire a lanciare investimenti alternativi a quelli di Eni sul territorio, la Regione fa un altro passo. Un iter amministrativo che non brilla per rapidità. A quattro mesi di distanza dalla firma ufficiale al Ministero dello sviluppo economico, non è chiuso per nulla. E’ stato firmato il decreto che istituisce appunto un gruppo di lavoro, composto dall’assessore alle attività produttive Girolamo Turano, da quello all’energia Alberto Pierobon e dall’assessore al territorio e ambiente Toto Cordaro. Decisione che segue la delibera dello scorso settembre, firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’intera giunta. Sarà questa struttura “politica” a monitorare la gestione dei fondi e l’avanzamento dei progetti.
Ma non c’è solo il gruppo di lavoro, dato che lo stesso decreto istituisce un “tavolo di monitoraggio”. In questo caso, ne faranno parte il Comune, l’ex Provincia, Eni, un rappresentante sindacale per ogni sigla (compresa Confindustria), diversi dirigenti generali regionali e tecnici di Arpa. Tutti a coordinare investimenti che per ora rimangono solo sulla carta, mentre da mesi ormai gli stessi sindacati ribadiscono l’insufficienza del fondo da venticinque milioni di euro, che dovrà coprire più di venti comuni, con Gela capofila. La riconversione voluta dai manager Eni è quasi completata ma gli investimenti alternativi stentano.
intanto, spendiamo e spendiamo bene , questi 25 milioni di euro, e dopo chiediamo ad integrazione altri soldi.
invece di lamentarci a dire sono pochi, perché noi siamo cosi’ barvi che non riusciremo a spendere neanche quelli.