Gela. L’assegno non lo intascò illecitamente, ma lo fece pervenire all’azienda che avrebbe dovuto fornire alcuni dei mobili ordinati dalla cliente. Dopo la condanna di primo grado a nove mesi di reclusione, i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno ribaltato il verdetto nei confronti della titolare di una rivendita della città, adesso assolta. La donna, in base a quanto spiegato dal difensore (l’avvocato Carmelo Tuccio), avrebbe restituito tutti gli assegni consegnati dalla cliente, che alla fine decise di non concludere l’acquisto. Quello mancante, però, era già stato destinato all’azienda fornitrice. Non ci fu appropriazione indebita.
Questo hanno disposto i giudici nisseni, ai quali si è rivolto il difensore. La cliente era parte civile con l’avvocato Nicoletta Cauchi, che ha insistito per la conferma della condanna.