Gela. Era la 67esima comunità incontro realizzata in Italia da don Pierino Gelmini. Oggi, dopo due anni di abbandono, la struttura dell’Eni affidata al Comune riapre i battenti per agevolare attività di reinserimento di soggetti svantaggiati.
Gli ex detenuti dell’omonima associazione, rappresentata da Rocco Bassora, grazie ad un protocollo d’intesa realizzeranno pedane di accesso a mare che saranno collocate presso la rotonda ad est di Macchitella, nell’area di innesto con la bretella di via Borsellino e nella frazione di Manfria. La struttura, ubicata lungo la strada statale 115 Gela-Vittoria, è stata affidata con un contratto quinquennale dall’assessore al Territorio, Giuseppe D’Aleo, alla società cooperativa sociale Eletta retta da Salvatore Romano, e a Giuseppe Monachella. “Abbiamo colto l’occasione di un’idea sviluppata da diverse associazioni di volere continuare l’esperienza maturata dall’ex comunità incontro di don Gelmini – spiega l’assessore D’Aleo – e di dare la possibilità al territorio di avere un punto di riferimento per il recupero dalle dipendenze. In particolare dall’alcol e non solo per le sostanze tossiche. La struttura è stata abbandonata per quasi tre anni, subendo visite vandaliche. Abbiamo voluto riprendere le esperienze della comunità incontro di don Gelmini che ha lasciato fuori dai suoi circuiti Gela, partendo con Monachella e l’associazione Eletta. Ci proponiamo di dare il supporto necessario per reindirizzare i soggetti deboli ed appartenenti alle categorie svantaggiate (ex tossicodipendenti, detenuti con pene alternative in regime di semilibertà, minori a rischio, alcolisti, dipendenti dal gioco d’azzardo). L’amministrazione ha fatto la sua parte, dando un’occasione per realizzare un progetto tangibile come la realizzazione di pedane di accesso a mare che sistematicamente nella notte di ferragosto vengono vandalizzate, distrutte, bruciate o sottratte. Abbiamo comprato la legna e con un importo di 1500 euro realizzeremo 80 metri di pedane”.