Gela. “La discussione in atto nel tavolo alternativo va vista con molto interesse. Non credo che il partito abbia preclusioni rispetto ad un eventuale candidato a sindaco che non sia diretta espressione del Pd, purché ci sia piena condivisione con i possibili alleati”. Giampaolo Alario, dirigente locale dem, traccia così una linea di potenziale collegamento tra le discussioni in atto fuori dal partito e le scelte che la segreteria democratica dovrà assumere a breve. “Il Pd non partecipa al tavolo – continua – anche perché se dovesse farlo, allora l’interlocutore di riferimento dovrebbe essere il segretario cittadino. Spero che si possa arrivare ad una discussione ampia con quelli che attualmente sono parte del tavolo. Ritengo che tanti nomi possano essere buoni come possibili candidati a sindaco. Ma penso che l’accordo vada raggiunto su un candidato che abbia senso civico, conosca i problemi della città e che sia condiviso da tutti. Così come il Pd non avrà preclusioni rispetto ad un nome espresso fuori dal partito, anche gli alleati non ne dovranno avere nell’eventualità di un nome invece proposto dal Partito Democratico”. Alario non sembra però del tutto convinto dall’ipotesi di primarie d’area, che in più occasioni è stata avanzata da un altro dem, l’ex consigliere comunale Guido Siragusa. “Le primarie? Sono sicuramente un baluardo del Pd – aggiunge – ma non può essere una decisione assunta solo dal partito. Serve confrontarsi con gli alleati e al momento non mi pare abbiano indicato questo sistema di scelta”. Alario, che fa parte dell’area vicina al segretario regionale Davide Faraone, ammette che il dialogo interno al partito è ripreso. “E’ vero – continua – nel Pd locale adesso non vedo più preclusioni nel confronto. Questo fa bene al partito. Le interlocuzioni con chi decidesse di allontanarsi dal centrodestra? Se accettano le idee programmatiche del centrosinistra, che ben vengano. Anzi, io sarei per allargare ai movimenti civici. L’area moderata è comunque molto importante, ma nessuno spazio per chi sostiene idee di estrema destra che non fanno parte della nostra cultura politica”.
Le prossime saranno settimane decisive sia per il Pd sia per chi sta tentando di costruire un’area di collegamento tra i resti del centrosinistra locale ed esponenti moderati, senza trascurare quanto sta accadendo in partiti di riferimento del centrodestra, con la possibile scissione in Forza Italia.