Gela. Circa 160 posti di lavoro a rischio e 1.300 bambini senza mensa scolastica. Le organizzazioni sindacali del settore scuola e servizi, supportati dai confederali di Cgil, Cisl e Uil, sparano a zero contro la scia dei tagli imposti dal commissario Rosario Arena, a cominciare dalla refezione scolastica. “E’ grave la dichiarazione del commissario il quale ribadisce che Gela non è l’unica città in cui è stata cancellata la refezione ma altrove non ci sono state le levate di scudi che abbiamo visto in città – scrivono in una nota congiunta le sigle di Cgil, Cisle e Uil -ribadiamo come già fatto precedentemente che probabilmente in altri Comuni, non sappiamo a quali si riferisca il commissario, i sindaci non si sono sottratti ad affrontare il problema assieme alle organizzazioni sindacali. Cosa che è accaduta in città. Il volersi sottrarre agli incontri richiesti sin dai primi giorni di dicembre quando le soluzioni potevano essere a portata di mano, come le variazioni di bilancio, ha creato un clima di scontro dialettico nel rispetto dei propri ruoli che non ha prodotto nessuna risoluzione alle problematiche di questa città. Tagliando in maniera semplicistica un tempo scuola e un servizio di mensa scolastica a oltre 1300 bambini che frequentano gli istituti cittadini e di conseguenza causando disagi alle famiglie coinvolte”.
“Ribadiamo che Gela non è stata dichiarata area di crisi complessa per generosità politica del precedente governo nazionale – concludono i sindacati – ma per una crisi profonda occupazionale ed economica che pone in condizioni di povertà reale migliaia di famiglie”. Le organizzazioni sindacali (rappresentate dai segretari di settore Nuccio Corallo, Alberto Musca, Emanuele Caci, Michele Sollami oltre ai confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania) si rivolgono nuovamente alla prefettura di Caltanissetta, in attesa dell’incontro di mercoledì prossimo.