Gela. E’ a processo per rispondere di presunti abusi sessuali sulla figlia della moglie ma anche di maltrattamenti in famiglia. In attesa del verdetto che dovrà essere pronunciato dal collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, l’operaio tunisino accusato è stato espulso dal territorio italiano. E’ stato il difensore di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, a sollevare la questione nel corso del dibattimento. Un decreto ne ha disposto l’allontanamento dal territorio italiano e il rimpatrio in Tunisia. L’uomo da anni viveva in città insieme alla famiglia. Proprio la ragazza e il resto del nucleo familiare hanno però ritrattato l’iniziale versione resa davanti agli investigatori, spiegando che si sarebbe trattato solo di rapporti tesi ma mai di abusi sessuali.
Versioni che verranno valutate dai giudici (a latere ci sono Tiziana Landoni e Angela Di Pietro). L’accusa è invece sostenuta dal pm Eugenia Belmonte. L’operaio, già in fase di indagine, aveva negato di essersi mai approfittato della figlia della consorte.