Gela. Sarebbero stati vicini al gruppo della nuova stidda, negli scorsi anni ritenuto responsabile di una serie di richieste estorsive ai danni di esercenti e titolari di locali della città. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno confermato le condanne già imposte dal gup a Giuseppe Antonuccio e Rosario Gueli. L’attenzione degli investigatori si concentrò anche sulla presunta imposizione dei servizi di guardiania. In primo grado, entrambi avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, per il tramite dei legali di fiducia (gli avvocati Dino Milazzo e Boris Pastorello). Dieci mesi di reclusione ad Antonuccio e otto invece a Gueli. I verdetti erano stati pronunciati in continuazione con precedenti sentenze. La procura generale ne ha chiesto la conferma, ottenendola. I difensori hanno nuovamente messo in discussione la ricostruzione d’accusa, ma i giudici nisseni di secondo grado hanno deciso per la condanna.
L’indagine fu estesa a diversi presunti stiddari. Gli altri imputati, optando per il rito ordinario, sono attualmente a processo davanti al collegio penale del tribunale di Gela. Nel procedimento, parte civile è l’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Panebianco.