Licata. A conclusione della gara contro il Portici, la rabbia di Brucculeri è tanta. Rabbia che non si è vista in campo, soprattutto per gran parte della gara, da parte dei biancazzurri, come sottolinea il tecnico ai nostri microfoni, criticando anche alcune scelte fatte dalla terna arbitrale: “Secondo me, la prima rete subita era In fuorigioco e si può vedere dalle immagini – dice Brucculeri. L’arbitro l’ha fatta grossa insieme al guardalinee. Il gol su punizione da quasi trenta metri ci ha tagliato le gambe, però, malgrado tutto, penso che la squadra abbia reagito. Loro poi, giustamente, hanno gestito la situazione e puntavano anche sul nervosismo. Neanche i minuti di recupero – continua – sono stati rispettati: l’arbitro ne ha decretati cinque, di cui tre sono passati per gioco interrotto per i vari problemi di crampi dei giocatori del Portici, in un momento in cui avevamo accorciato le distanze e potevamo anche pareggiare. Quando si perde, è normale che escano tutte le note negative, ma, soprattutto negli ultimi quindici minuti, la squadra ha reagito; forse è successo troppo tardi. Dopo il 2-1 abbiamo cercato il pareggio ma non siamo stati fortunati. Il campionato è lungo, non ci dobbiamo scoraggiare, dobbiamo rialzare la testa. Il mio compito – conclude – è far reagire la mia squadra, già nella prossima gara.”
Anche il capitano Sicignano sottolinea la giornata negativa dei biancazzurri: “Nel primo tempo ci siamo innervositi, cadendo nella loro trappola, e quindi non abbiamo giocato come volevamo noi – sottolinea Sicignano. Ci siamo adattati al loro gioco, cosa sbagliata, soprattutto perché noi giocavamo in casa. Abbiamo cercato di mettere in campo un po’ di cattiveria ma è uscita solamente negli ultimi quindici minuti. Bisogna ripartire dalle ultime due prestazioni fatte contro Igea e Città di Messina, occasioni in cui abbiamo dimostrato di essere squadra, di mettere la cattiveria giusta in campo e di saper gestire la gara, tutti elementi che oggi sono mancati. La prossima sfida a Palmi – conclude – certamente deve vedere quel Gela e non quello che si è visto oggi.”