GELA. Angelo Moscato non ha potuto vedere quel nuovo palazzo di giustizia per il quale si era battuto strenuamente. Ci hanno pensato i suoi colleghi avvocati a ricordare il suo impegno come presidente dell’Ordine forense, intitolandogli l’aula della sezione civile.
E’ stata una cerimonia a tratti commovente, cui hanno partecipato la moglie Anna Scognamiglio, le tre figlie Paola (che fa l’avvocato), Laura e Lorella, oltre che centinaia di avvocati. Una targa ricorda la memoria di Angelo Moscato, decano degli avvocati, tra i pionieri della battaglia per l’istituzione del tribunale in città. Tonino Gagliano, presidente dell’Ordine, ha sottolineato come Moscato avesse previsto anche la centralità del tribunale gelese, che con l’accorpamento di Niscemi vede potenziata la sua territorialità. “Con Niscemi si completa un disegno di un circondario naturale – ha detto Gagliano – che grava attorno alla Piana di Gela. L’obiettivo ragionevole di un territorio che era nella logica delle cose”. Il sindaco Angelo Fasulo era stato giovane praticante nello studio Moscato. “Non era una persona che sorrideva facilmente o si lasciava andare – ha ricordato – ma fu il primo presidente dell’Ordine e colui che volle la formazione per i giovani avvocati”. Parole di stima quelle espresse anche dal presidente Alberto Leone, dal procuratore Lucia Lotti e dal presidente dell’Ordine forense di Caltanissetta, Giuseppe Iacona.