Gela. Sono sempre più distanti i manager di Caltaqua, l’azienda italo-spagnola che gestisce il servizio idrico integrato anche in città, e le segreterie sindacali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec. I sindacati contestano i due licenziamenti decisi negli ultimi mesi dalla società e temono che possano essere solo il preludio ad una strategia di “licenziamenti individuali”. Hanno confermato lo sciopero, che verrà definito insieme ai lavoratori. Dall’azienda, però, ribattono escludendo che siano in programma nuovi tagli al personale. “L’azienda ribadisce nuovamente di non avere in atto, né in vista, alcuna procedura di licenziamento – si legge in una nota ufficiale – ciò nel segno di quanto già illustrato nel corso del recente incontro svoltosi in prefettura. L’esistenza di trenta esuberi è totalmente falsa e infondata. Il gestore stigmatizza tale dichiarazione, in ordine alla quale si sta valutando ogni altra possibile azione utile a tutelare, nelle opportune sedi giudiziarie, il decoro e l’immagine dell’azienda e dei suoi dipendenti, che oltre tutto genera, senza ragione alcuna, inquietudine e preoccupazione tra i lavoratori e altera in maniera significativa la regolarità delle relazioni con le organizzazioni dei lavoratori”.
Le sigle sindacali che seguono la vertenza sono invece convinte che Caltaqua voglia avviare delle procedure unilaterali. “Questi atteggiamenti delle organizzazioni sindacali sembrerebbero solo voler creare problemi inesistenti all’azienda – concludono i manager – a tutti i livelli, ai suoi dipendenti oltre che all’utenza del servizio idrico integrato della Provincia di Caltanissetta”.