L’attacco di 5 consiglieri: “Usano i soldi dell’Eni per finanziarsi l’Estate gelese”

 
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Gela. Come sono stati spesi i soldi delle royalties? Ed i contributi straordinari della Raffineria? Se lo chiedono 5 consiglieri comunali, Di Stefano, Biundo, Verdone, Gallo e Vella, che accusano apertamente l’amministrazione comunale di aver utilizzato i soldi dell’Eni per gli spettacoli dell’Estate gelese e non per la creazione di attività produttive.

L’analisi viene effettuata in un lungo documento in cui viene caldeggiato il bilancio. “Le entrate del Comune devono necessariamente essere destinate alla creazione di attività produttive – sottolineano i 5 consiglieri –  di posti di lavoro, ad attenzionare le fasce più deboli e a dotare la città di tutte quelle strutture e infrastrutture che mancano. E se è pur vero che una città come la nostra merita di vivere anche momenti di svago riteniamo allo stesso tempo che sia ancora più improcrastinabile destinare ogni risorsa economica alla realizzazione di opere, strutture, infrastrutture e servizi che riescano a rendere Gela una città normale”.

Opere come la piscina, la riqualificazione del Lungomare e le piste ciclabili restano così una chimera. I consiglieri, di cui quattro di maggioranza (due del Pd) evidenziano come dalle Royalties siano arrivati nelle casse comunali 9 milioni di euro e contributi straordinari dalla Raffineria per 400 mila euro, che sarebbero stati destinati all’Estate gelese. L’assessore Ventura ha replicato in un settimanale la settimana scorsa che i soldi degli eventi sono gestiti da un comitato vicino ad una parrocchia e che non passano dal Comune. L’amministrazione garantisce solo le spese Siae e dei manifesti.

I cinque consiglieri chiederanno un incontro al Sindaco per far si che si instauri un nuovo rapporto con le imprese insistenti sul territorio. “I contributi, a nostro avviso, dovranno essere chiesti (se proprio devono essere chiesti)  con una finalità precisa. Oltre ad eliminare il vecchio sistema clientelare nella elargizione dei contributi non sarebbe meglio, ad esempio, piuttosto che richiedere un contributo per varie iniziative non incisive per la crescita del territorio non richiedere nulla per tre anni e chiedere invece, quale contributo straordinario, la riqualificazione del lungomare, il cui costo stimato ammonta, appunto, a circa 1.200.000 euro?”.

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