“Sindaco? Stiamo valutando alcuni nomi”, Cafà: “Con Pd c’è convergenza ma niente primogeniture”

 
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L'avvocato Cafà

Gela. “Sui candidati a sindaco ci sono indicazioni interessanti che stiamo valutando. Per ragioni di strategia politica, è chiaro che in questa fase non verranno rivelati”. L’avvocato Paolo Cafà è tra quelli che hanno voluto un’interlocuzione nell’area di centrosinistra, fuori dal Pd ma comunque in un’ottica di possibile condivisione in vista delle prossime amministrative. E’ stato assessore quando sindaco era l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta e nell’ultimo periodo ha seguito l’evoluzione del gruppo di “Liberi e Uguali”. La sua intenzione e di quelli che stanno condividendo le sorti di un tavolo alternativo al Partito Democratico è di mettere insieme quel che rimane della sinistra locale e i gruppi moderati, passando comunque dal dialogo con il Pd. “Il tavolo prosegue – dice – è una discussione seria portata avanti da persone che non hanno nulla da chiedere alla politica, ma che invece vogliono darle qualcosa. Abbiamo approfondimenti in corso, anche su alcune indicazioni di possibili candidati a sindaco”. Il tavolo, almeno a detta di Cafà, si è dato dei paletti. “Mi pare che siano chiari – continua – nessun dialogo con il centrodestra nella sua interezza né con i salviniani”. Negli ultimi giorni, ha avuto un contatto diretto con il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina. “C’è stato un colloquio telefonico – spiega – la disamina sulla situazione economica e sociale della città è convergente. L’obiettivo è individuare soluzioni alternative alla classica nomenclatura. Non bisogna più dare spazio ai soliti noti. Credo che siano punti accolti anche dal segretario del Pd. Ovviamente, non ci saranno primogeniture neanche nella scelta dei candidati”.

Dal tavolo avviato potrebbero uscire più liste. “Ci sono sensibilità politiche diverse – conclude – è probabile la presentazione di più liste. Il Pd? Decideranno loro se presentarne una con il simbolo del partito oppure civica, senza riferimenti”. Ufficialmente, nessuno sembra intenzionato a far trapelare i nomi di possibili candidati che potrebbero ottenere il via libera. Da quanto emerge, però, tra le ipotesi al vaglio non è affatto tramontata quella che porterebbe al segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice, che rientrerebbe nella rosa di nomi proposti. Ci sarebbero anche soluzioni più vicine all’area moderata ma tanto dipenderà dalla composizione del possibile cartello elettorale e dalle decisioni della segreteria dem.

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