Governo valuta il “blocca trivelle”, allarme indotto: Cacici, “non permetteremo altra disoccupazione”

 
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Il sindacalista Francesco Cacici durante una protesta degli operai dell'indotto in consiglio comunale

Gela. “Non permetteremo che le decisioni del governo nazionale possano incidere sugli investimenti che stanno garantendo lavoro all’indotto”. Il segretario provinciale dei metalmeccanici dell’Ugl Francesco Cacici non condivide soluzioni che possano condurre allo stop nel rilascio delle concessioni in mare. A Roma, l’intenzione sembrerebbe quella di varare una sorta di “blocca trivelle”, che stando alla Rsu di Enimed potrebbe avere non poche ripercussioni anche sugli investimenti in città, dove la multinazionale ha in programma la realizzazione di una base a terra per il gas. “Se dovessero esserci altri effetti negativi per l’occupazione – dice Cacici – centinaia di lavoratori locali saranno pronti a contestare scelte di questo tipo. Fortunatamente, oggi in fabbrica lavorano tanti operai e sono garanzia per le loro famiglie. Il progetto per la base a terra assicurerà diversi anni di occupazione e in un territorio come questo non possiamo permetterci nuovi passi indietro”.

Cacici non esclude neanche la ripresa delle proteste. “Se ci fossero altri ostacoli – conclude – l’unica possibilità sarebbe protestare direttamente davanti al Ministero dello sviluppo economico”. Per ora, è solo un allarme ma i lavoratori dell’indotto non vorrebbero rivivere quanto accaduto nel recente passato.

8 Commenti

  1. Ma voi avete idea di cosa scatenano le trivelle in mare?? Vi piacciono i terremoti vero? Preferite un piatto di fagioli anche sei rischiate di aver buttata giù la casa? Mah!

    • Prima di parlare devi sapere di cosa si parla. Se proprio non vuoi le estrazioni, se proprio ti sta a cuore bloccare ogni lavoro che, a tuo dire, possa creare fastidio all’ambiente, perchè non inizi nel tuo piccolo a dare un contributo? Io ti suggerisco di iniziare a spegnere a casa e nel tuo ufficio (se ce l’hai un ufficio) ogni elettrodomestico che consuma energia, i climatizzatori, la luce, il televisore, il phon, la cucina, ferma l’automobile, il motorino, non andare più dal parrucchiere, dall’estetista, spegni il telefono, spegni la caldaia e lavati con acqua fredda ecc… come si faceva una volta. Diversamente ZITTA. E’ bello parlare di ambiente e continuare a consumare energia. Non so se ce la puoi fare a resistere una settimana senza queste cose. E’ giusto rispettare l’ambiente trovando un compromesso che metta d’accordo l’ambiente stesso e i mezzi che ormai sono diventati parte integrante dei nostri tempi. Inquinare o deturpare non significa dire NO ad ogni costo, ma trovare il giusto equilibrio.

      • SECCATO, Vai a studiare prima di scrivere barzellette, ci le energie rinnovabili per soddisfare tutto l’elenco di barzellette che hai scritto, ti ricordo che siamo nel 2019 no nel medioevo, informati prima di scrivere che non ce l’alternativa al fossile.

  2. Evidentemente questa signora parla così perche’ e’ tranquilla e non ha problemi debitori. E poi nessuno ha dimostrato il nesso tra terremoti e trivelle. Se lo dimostra le diamo ragione.

  3. Ma tirate fuori i reperti archeologici e in fretta, al posto di pensare ancora allo stabilimento, che ne ha uccisi più del colera. Il futuro della vostra terra giace sotto i vostri piedi e non riuscite a valorizzarlo. Il turismo archeologico e le vostre spiagge, quello è il vostro oro perenne. Tutto il mondo va avanti e voi tornate indietro.

  4. Cosa vi rode, vi hanno promesso il posto nelle piattaforme? Tanto alla fine fanno sempre come vogliono, il governo non ha nessun potere, comandano le multinazionali che sono proprietà di privati. I referendum non sono serviti a niente, sia quello sull’acqua che alla fine è stata privatizzata, quello sulle trivelle che alla fine hanno installato. I governi sono messi lì a fare l’opera dei pupi. Ossequi e tante belle cose.

  5. Tanto per rispondere a Raul che oltre ad essere ignorante è anche presuntuoso.
    Fatti due conti in base a ciò che leggi sotto (bilancio ufficiale fatto da Terna) e poi rispondi. Se non riesci me lo dici che ti aiuto io.
    La produzione non rinnovabile italiana è costituita esclusivamente dalla produzione di energia attraverso la combustione di combustibili fossili in centrali termoelettriche (a meno di produzione di quantità di energia minori attraverso la combustione di biomassa). Tale aliquota costituisce il 72,7% della produzione totale nazionale, il 66,3% dell’energia elettrica richiesta e al 63,5% del fabbisogno nazionale lordo
    il contributo principale delle rinnovabili è quello dato dal solare in impianti fotovoltaici connessi in rete o isolati, che nel 2012 ha prodotto il 5,5% del fabbisogno, dato in rapida crescita rispetto agli anni precedenti, considerando che fino al 2010 tale valore si aggirava solo intorno al 0,5%. Tale forte incremento, relativo sia al 2011 che al 2012, è stato causato da un boom di installazioni dovuto principalmente al cambio di regime incentivante dal secondo (prorogato per il cosiddetto decreto “Salva-Alcoa”) e dal terzo conto energia nel quarto regime incentivante, avvenuto appunto nel 2011.
    Bilancio Elettrico Italia 2017 a cura dell’Ufficio Statistico di Terna.
    La produzione nazionale lorda, pari a 295,8TWh, è stata coperta per il 70,8% dalla produzione termoelettrica che continua a registrare un incremento positivo (209,5TWh: +5,0% rispetto al 2016), per il 12,8% dalla produzione idroelettrica (38,0TWh) che prosegue con un significativo calo ( -14,1% rispetto al 2016) e per il restante 16,3% dalle fonti geotermica, eolica e fotovoltaica.

    Considera anche che gente come te dico no all’eolico, al fotovoltaico nelle campagne ecc…

    • Te lo ripeto di nuovo vai a studiare e inizia dalle scuole primarie, con il copia incolla su wikipedia tutti bravi siamo.

      Ti rispondo solo attraverso le mie conoscenze, in Italia importiamo petrolio e gas carbone a quantità che neanche ti immagini che non so quando ci viene a costare per produrre energia e per inquinare aria, acqua, terra, in Italia non abbiamo materie prime per soddisfare l’intera domanda di energia, le estrazioni che vengono fatte soddisfano una minima ma minima parte di domanda, quindi in un futuro non molto lontano si svilupperanno sempre di più le rinnovabili.

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