Gela. Un “calvario” lungo sei anni che ancora oggi attende una soluzione. Quello ribattezzato “Ciliegino” doveva essere un maxi investimento, alternativo all’industria tradizionale. Fino ad ora si è dimostrato un bluff che rischia seriamente di far piangere le casse del municipio. Sono centinaia gli ex proprietari dei terreni che ancora attendono le indennità dovute. “E’ una situazione paradossale – dice il commissario Rosario Arena – ho incontrato una delegazione di questi ex proprietari che ancora oggi pagano i tributi su terreni dei quali non hanno più la disponibilità”. Si sono rivolti proprio ad Arena per tentare di capire se il Comune abbia strategie di intervento. “Non anticipo nulla – dice ancora il commissario – con i miei dirigenti valuterò atti e procedure. Non voglio che sul Comune possano gravare altri duri fardelli finanziari. C’è stata troppa confusione intorno a questa vicenda”.
Gli ex proprietari e i loro legali avrebbero proposto alcune strade che però l’ente dovrà valutare. Dopo la posa della prima pietra, quando alla presidenza della Regione c’era ancora Rosario Crocetta (sponsor politico del presunto investimento), tutto si è arenato. Si sono succedute aziende, man mano finite nell’oblio o tagliate fuori da qualsiasi trattativa. La cooperativa Agroverde, che ha voluto il progetto, avrebbe dovuto assicurarne il buon esito. A sette anni di distanza, invece, tutto tace e di investitori all’orizzonte non se ne vedono. Con due diverse giunte comunali i passi in avanti non ci sono mai stati, mentre le aree espropriate sono state del tutto modificate.