Spari a Settefarine contro tre uomini, in appello il giovane condannato per tentato omicidio

 
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Gela. Lo scorso aprile, il collegio penale del tribunale gli ha imposto la condanna ad otto anni di reclusione, con l’accusa di triplice tentato omicidio. Due anni fa, il ventunenne Ruben Raitano fece fuoco in direzione di tre uomini, con i quali aveva avuto un acceso diverbio, probabilmente a causa della compravenduta di un’automobile. Dopo quel verdetto, si apre il giudizio d’appello che è stato fissato per i prossimi giorni. Il difensore di fiducia, l’avvocato Cristina Alfieri, ha impugnato la sentenza di primo grado emessa dai giudici del tribunale di Gela. Davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta, chiederà che vengano riviste le accuse. Come sostenuto nel corso del dibattimento di primo grado, Raitano non avrebbe sparato per uccidere ma solo per difendersi, dopo essere stato aggredito dai tre uomini. L’arma utilizzata non è mai stata ritrovata dai carabinieri che hanno ricostruito la dinamica di quanto accaduto, anche utilizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona di Settefarine, dove vennero sparati i colpi.

Stando a quanto accertato, uno dei tre rivali venne raggiunto da almeno un proiettile, ma il colpo andò a conficcarsi contro il portasigarette di metallo che conservava nella tasca dei pantaloni. La difesa, durante il dibattimento di primo grado, ha chiesto la riqualificazione del capo di imputazione principale, da tentato omicidio a lesioni. L’imputato risponde anche del possesso dell’arma. Non avrebbe fatto fuoco ad altezza d’uomo, ma solo per intimorire i tre che qualche minuto prima l’avrebbero picchiato. Tesi difensive che saranno valutate dai giudici nisseni.

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