Gela. Non ci sono più soldi per le scuole e gli istituti superiori della provincia rischiano di non potere ripartire con le lezioni giorno 7 a causa delle bollette non pagate alla società elettrica, alla società di telefonia e del gas. La vicenda è stata discussa questa mattina nel corso di un vertice fra i dirigenti scolastici, la deputazione nazionale (c’era solo la deputata Giusi Bartolozzi) e i dirigenti della ex provincia. L’incontro si è tenuto nei locali della ex provincia di Caltanissetta e vi ha partecipato anche il dirigente dell’ufficio scolastico regionale, dell’ambito Enna/Caltanissetta, Salvatore Benfante Picogna. Dopo un lungo dibattimento,la proposta lanciata dal vice segretario della provincia, Renato Mancuso, è quella di intestare le utenze alle stesse scuole, chiedendo all’assessorato regionale di competenza di anticipare, in via straordinaria, circa otto mila euro ad ogni istituto per fronteggiare, intanto l’emergenza, e poi battersi per chiedere l’abolizione del prelievo forzoso.
Intestare le utenze alle scuole però, vuol dire intestarle ai dirigenti che, ovviamente, non ci stanno. Per la ex provincia si tratterebbe di una situazione momentanea, ed anche l’unica da potere attuare per garantire il regolare riavvio delle lezioni, ma i dirigenti scolastici temono il contrario e non avendo fondi a disposizione il timore è quello che in caso di inadempienze, da parte degli uffici competenti, a doverci rimettere di tasca propria sarebbero proprio i capi istituto.
Vergogna
Idea brillante!! Quasi da premio Nobel.
Mi vien da pensare che intestare le utenze ai dirigenti è stata una moderazione dell’idea originaria, avrebbe potuto proporre di far partecipare le famiglie. Mi chiedo se, per questa inadempienza, non sia ipotizzabile l’intervento della magistratura per accertare se i responsabili siano o meno perseguibili per “interruzione di pubblico servizio”.