“Non l’ho violentata”, il giovane ghanese arrestato si difende davanti al gip

 
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Gela. “Non c’entro nulla né con la prostituzione né con la violenza sessuale”. Il trentenne ghanese arrestato negli scorsi giorni dagli agenti di polizia con l’accusa di aver imposto rapporti sessuali ad una quarantenne nigeriana, obbligandola

anche a prostituirsi in città, ha risposto alla domande formulategli, nel carcere di contrada Balate, dal giudice delle indagini preliminari Veronica Vaccaro. Il giovane, da circa tre anni, vive di espedienti in città, dando supporto anche ai clienti di diversi supermercati. Difeso dall’avvocato Vittorio Giardino, ha negato le accuse.
All’indagato è stato affiancato un traduttore che gli ha permesso di comprendere meglio le contestazioni mossegli. La quarantenne, stando al racconto del giovane, gli avrebbe chiesto ospitalità perché sorella di un suo amico.
Il legale di difesa, inoltre, ha sollevato dubbi soprattutto sul fronte della presunta violenza sessuale subita dalla donna. Le cartelle cliniche firmate dai medici dell’ospedale Vittorio Emanuele che effettuarono i primi controlli escluderebbero la presenza di segni di violenza.
Per questa ragione, l’avvocato Giardino, escludendo il rischio di qualsiasi fuga da parte del suo assistito, ha chiesto al gip una misura alternativa alla detenzione in carcere.
Il giudice Vaccaro ha deciso, alla fine, di convalidare l’arresto e di confermare la custodia cautelare in carcere.

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