Gela. “Sono in stretto contatto con i parlamentari locali, nonostante meetup e Movimento cinque stelle siano comunque due cose diverse. Il nostro lavoro prosegue. Le polemiche interne? Fanno parte della dialettica”. Livio Aliotta ha ormai assunto il ruolo di organizer nel meetup locale (la struttura di attivisti che sostiene il Movimento cinquestelle) e per molti potrebbe essere una sorta di “pacificatore” nei rapporti certamente turbolenti tra gli stessi attivisti e i grillini che si rifanno ai portavoce locali, ovvero il deputato regionale Nuccio Di Paola e il senatore Pietro Lorefice (oltre ai tre ex consiglieri comunali Simone Morgana, Virginia Farruggia e Vincenzo Giudice). All’interno del meetup ha assunto il ruolo fino a qualche tempo fa ricoperto da uno dei grillini della prima ora, Santi Ventura. Aliotta, che ha anche guidato il Comitato di quartiere Macchitella, mirerebbe a superare divergenze, potenzialmente controproducenti nella corsa verso le urne del prossimo anno. “Serve un programma condiviso con la città – dice – le proposte devono arrivare dal basso, dalla gente. L’esperienza Messinese? Credo che i cittadini abbiano capito che per noi è ormai il passato. E’ vero, lo abbiamo sostenuto fino a portarlo in municipio. Quando ci siamo accorti che non avrebbe sostenuto le richieste del movimento, lo abbiamo espulso e siamo stati tra i più convinti assertori della sfiducia. Altri partiti invece hanno cercato di evitare la mozione, sostenendo l’ex giunta”.
I grillini, almeno quelli del meetup, non vorrebbero ricadere in dinamiche analoghe a quelle che tre anni fa condussero alla scelta del candidato Domenico Messinese. “Dobbiamo evitare quegli errori – continua – per questa ragione, è necessario un percorso condiviso. La lista? Verrà certificata tramite il sistema Rousseau, ma vogliamo valutare solo profili di alto livello”. Non mancano le voci che indicano proprio Aliotta come possibile candidato a sindaco sostenuto dalla base, quella più vicina al meetup. “Io candidato? Potrei mettermi a disposizione – conclude – ma in questa fase le priorità sono altre. Il nome del candidato a sindaco arriverà solo alla fine del percorso”. Rispetto a tre anni fa, a pesare sulla scelta finale sarà molto probabilmente l’imprimatur politico dei portavoce. Il senatore Pietro Lorefice e il deputato regionale Nuccio Di Paola potrebbero avere l’ultima parola.
