Gela. Per ora, attendono e stanno a guardare le mosse dei possibili alleati. Gli esponenti locali di Sicilia Futura, che hanno avuto un peso non da poco nella strategia che ha condotto alla sfiducia dell’ex sindaco Domenico Messinese, non hanno ancora assunto posizioni ufficiali. Negli scorsi giorni, si sarebbe dovuto tenere un vertice che però pare sia saltato. Il consigliere comunale uscente Antonino Biundo non nega che ci siano interlocuzioni in corso. “Il dialogo è aperto con tutti – dice – non escludiamo nessuna ipotesi”. Sicilia Futura, dopo la sbarco in città, è arrivata a quota quattro consiglieri comunali, anche se c’è poi stata la defezione di Sandra Bennici, diventata indipendente. Proprio Biundo e l’altro ex dem Giuseppe Ventura, insieme a Cristian Malluzzo, hanno spinto per raggiungere un’intesa ampia sulla sfiducia, che poi ha condotto alla fine anticipata dell’esperienza amministrativa di Domenico Messinese. E’ quasi da escludere che alle prossime amministrative i “futuristi” si presentino ancora sotto lo stesso simbolo. Pare infatti che l’avventura del movimento voluto dall’ex ministro Salvatore Cardinale sia praticamente ai titoli di coda. Negli ultimi tempi, diverse voci hanno dato alcuni esponenti del gruppo impegnati nel dialogo con pezzi di centrodestra, anche vicini a Forza Italia.
“In questa fase – aggiunge Biundo – non ci sono decisioni ufficiali. Siamo in Sicilia Futura e come è normale che sia vogliamo valutare bene prima di prendere posizione”. Biundo e Ventura hanno fatto visita al neo segretario regionale del Pd Davide Faraone, negli scorsi giorni di passaggio in città su invito dei suoi sostenitori. Un tentativo per capire se ci siano spazi per un rientro tra ranghi del Pd, in città guidato da Peppe Di Cristina (con il quale i rapporti non sono stati idilliaci)? “Abbiamo incontrato Faraone – dice ancora Biundo – solo per un saluto. Devo dire la verità, ci ha fatto capire che è pronto a mettere da parte il passato e a rilanciare il partito, anche aprendo a chi se ne è allontanato. Almeno personalmente, mi sembra prematuro. Abbiamo lasciato il Pd perché non condividiamo le scelte assunte dalla segreteria locale”.
Bisogna valutare chi offre di più.
Ormai tutti giocano con qualsiasi squadra e disposta a fare scendere in campo gli ex consiglieri che dopo essersi castrati vogliono ritorna in gioco.