Gela. Il furto in un appartamento di Scavone lo mise a segno, ormai quattro anni fa, solo Giovanni Alma. E’ arrivata l’assoluzione invece per il fratello Francesco e per Giuseppe Valenti. I tre vennero fermati dai poliziotti mentre scendevano da un’automobile. Dopo le segnalazioni arrivate da alcuni residenti della zona, gli agenti ritennero che fosse proprio l’auto usata per arrivare a Scavone e commettere il furto. In primo grado, i tre furono tutti condannati a due anni e otto mesi di reclusione. Le difese però hanno impugnato la decisione davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Gli avvocati Salvo Macrì e Cristina Alfieri sono riusciti a dimostrare che Francesco Alma e Giuseppe Valenti solo per una casualità si trovarono insieme a Giovanni Alma. Lo avrebbero dovuto accompagnare a recuperare la sua automobile. Al furto, invece, non avrebbero partecipato. Una linea che è stata ricostruita in giudizio proprio dalle difese, al punto da convincere la Corte d’appello.
A Giovanni Alma, così come chiesto dal legale Salvo Macrì, è stato invece concesso il concordato, con la riduzione della condanna ad un anno e otto mesi di detenzione. L’imputato, già in fase di indagine, aveva ammesso le sue responsabilità ma ha sempre scagionato gli altri due presunti complici, adesso assolti.