Gela. Un passo indietro sia sugli aumenti della Tari sia sui tagli ai servizi del Comune, a cominciare dalla refezione scolastica. Il segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario contesta le decisioni assunte in municipio dal commissario Rosario Arena, che ieri hanno prodotto una manifestazione di protesta davanti al municipio. Chiede che vengano rivalutate. “Parliamo di un’autentica stangata non di pochi spiccioli, ma un’impennata assurda che vede in ascesa il precedente importo del servizio – dice – si va dai sette milioni di euro fino agli oltre undici milioni. Gli aumenti Tari peseranno sulle famiglie che dovranno mettere per l’ennesima volta le mani nelle tasche, quando ormai non hanno più neanche la cinghia da stringere. Un aumento cui non corrisponderà un miglioramento dell’attuale servizio, poiché tutto ciò appare inverosimile qualora dovessimo paragonare Gela ad altri centri con gli stessi standard in termini di popolazione, economia ed espansione territoriale, che con Tari molto più basse, riescono ad assicurare maggiore vivibilità”. Alario prende in prestito le parole di Arena, pronunciate il giorno dell’insediamento in municipio. Il commissario ne approfittò per ringraziare “Dio e Musumeci”. “Alla luce di queste parole, non possiamo credere che Dio abbia tanto in odio i cittadini di Gela – continua – poiché il salasso che si sta praticando sulla loro pelle, va al di là delle volontà divine. Basterebbe che il commissario Arena tornasse a riflettere sul suo modus operandi, facendo un passo indietro, iniziando con metodi più ragionevoli a rivedere la formula nel rispetto dei cittadini, nonché dei commercianti e delle ormai residue realtà produttive cittadine”.
Per il segretario dell’Ugl è necessario bloccare i tagli, che per la refezione scolastica vanno a colpire anche gli insegnati. Per questo motivo si rivolge al neo prefetto di Caltanissetta e al governatore Nello Musumeci. “Confidiamo in un impegno proficuo del prefetto e del presidente della Regione Musumeci, affinché possano essere messi in atto dei piani diversi da quelli progettati dal commissario Arena, con meno ripercussioni sull’economia di una città ormai spettatrice di eventi negativi – conclude – mentre si parla da un lato di rilancio economico, dall’altro si opera affinché penda sempre sulle spalle dei cittadini la famosa spada di Damocle pronta ad infilzare i più deboli e ciò a favore della solita approssimazione e della scarsa profondità di chi non vive a loro fianco”.
Il solito buonismo di parte si tende a sottovalutare i debiti, ma non si spiega come pagarli. Questa politica ci ha portati al lastrico ed e’ visibile agli occhi di tutti. Se per la mensa al sud non ci sono soldi in quanto nessuno paga il ticket essendo la maggior parte con isee zero in quanto risultano disoccupati ma di fatto a nero chi fa il muratore chi fa il meccanico chi il lavoratore stagionale, ecc.. allora sarebbe più logico fare solo due fasce di pagamento e cioe’ Far pagare il ticket a tutti, tipo in prima fascia pagare 2,50 euro a testa e quelli con isee censito indi alto 4 euro a testa. Ma questo discorso non lo fanno in quanto impopolare e non porta voti, ma risolverebbe il problema dei bambini e delle lavoratrici della mensa.SMETTIAMOLA DI PRENDERCELA CON IL COMMISSARIO CHE HA TROVATO LE CASSE VUOTE DALLE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI.
Signor Nino: condivido per intero il suo ragionamento, voglio solo aggiungere un’osservazione che è la seguente:cosa hanno fatto i politici locali, con i soldi durante il tempo delle vacche grasse? Se la città di Gela, sarebbe stata amministrata con la saggezza di un padre di famiglia, si troverebbe in questo disastro? Forse tanti ignorano il fatto che il commissario ha un ruolo ben preciso, è che non può essere scambiato per l’attaccapanni dei politici locale o l’attaccapanni comunale.