La droga per i Rinzivillo, chiesta conferma condanne: per le difese non c’era clan

 
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Gela. Per la procura generale le condanne di primo grado vanno confermate. Una richiesta che è arrivata nel corso del giudizio d’appello scaturito dall’indagine antimafia “Malleus”. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, il gruppo Rinzivillo si riorganizzava anche sfruttando i soldi del traffico di droga. Dopo le condanne, le difese hanno impugnato i verdetti. Proprio nel corso dell’udienza tenutasi oggi, due dei legali che rappresentano gli imputati (gli avvocati Flavio Sinatra e Carmelo Tuccio) hanno esposto le loro conclusioni, contestando ancora una volta l’esistenza di una presunta organizzazione di spacciatori legata al clan Rinzivillo. Anche in primo grado, davanti al collegio penale del tribunale di Gela, i difensori avevano già fatto riferimento ad episodi di spaccio che non avrebbero avuto collegamenti con l’organizzazione mafiosa. Una linea che è stata nuovamente ribadita, anche attraverso il deposito di alcune sentenze. Il verdetto dei giudici della Corte d’appello di Caltanissetta dovrebbe arrivare la prossima settimana, quando in aula discuterà un altro difensore, l’avvocato Cristina Alfieri.

Alcuni imputati hanno invece optato per un concordato (rispetto ad ipotesi di reato meno gravi). Una scelta formalizzata dai legali di quelli che secondo le accuse avrebbero rappresentato il canale catanese dell’approvvigionamento di droga. La decisione più pesante in primo grado è stata pronunciata nei confronti di Massimo Gerbino, condannato a ventuno anni di reclusione in continuazione con una precedente sentenza di tre anni fa. Quindici anni ciascuno per Baldassarre Nicosia e Giuseppe Andrea Mangiameli, ai quali è stata riconosciuta l’aggravante di aver agevolato il gruppo Rinzivillo. Quattordici anni e dieci mesi a Giuseppe Schembri, sempre con l’aggravante di aver favorito il gruppo mafioso e in continuazione con una precedente sentenza del 2012. Quattordici anni e due mesi a Giuseppe Lumia, in continuazione con una sentenza di due anni fa. Tredici anni e dieci mesi per Domenico Trespoli. Sia a Lumia che a Trespoli, il collegio penale ha riconosciuto l’aggravante di aver favorito i Rinzivillo. Dodici anni e mezzo, invece, a Gaetano Smecca, in continuazione con una sentenza del 2005. Dieci anni a Salvatore Cosentino, nove anni e mezzo al fratello Roberto Cosentino e nove anni e undici mesi a Vincenzo Florio. I tre sono stati individuati come canali di rifornimento della droga che i corrieri dei Rinzivillo facevano arrivare in città. Tre anni e due mesi di detenzione per Davide Pardo, due anni per Giacomo Gerbino e un anno e otto mesi a Valerio Longo. Nel pool difensivo ci sono anche gli avvocati Giovanni Lomonaco e Maria Teresa Cultrera.

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