Gela. Strade tutt’altro che efficienti e collegamenti decisamente precari. Sono questi i ritardi più palesi che i sindacalisti dell’Osapp hanno riscontrato durante la loro ispezione alla casa circondariale di contrada Balate.
L’unica strada che conduce alla struttura, infatti, necessiterebbe di un totale rifacimento. Né le autorità regionali né, tantomeno, quelle dell’amministrazione penitenziaria hanno mai messo mano ad un progetto di riqualificazione dell’intera area. Ma il carcere di contrada Balate diventa praticamente impossibile da raggiungere per i tanti parenti dei detenuti sprovvisti di automobili.
Da mesi, gli stessi sindacati, hanno chiesto l’attivazione di una linea di trasporto pubblico che dalla stazione ferroviaria raggiunga il penitenziario. La risposta giunta da Palazzo di Città e dagli uffici dell’Ast è stata semplice: non ci sono le risorse economiche per rimodulare le corse ed assicurare la copertura della tratta.
Così, capita spesso, che i partenti dei detenuti, soprattutto quelli che arrivano in città da altre province, abbiano serie difficoltà a sostenere i colloqui. Ma l’allarme lanciato dall’Osapp, inoltre, si chiama acqua. I sindacalisti chiedono che le forniture idriche assicurate alla struttura non vengano ridotte.
L’avvento della stagione estiva potrebbe mettere in crisi l’intero sistema e creare tensioni fra i detenuti.
Attualmente, come capita ormai da mesi, le celle del penitenziario accolgono oltre ottanta reclusi. La scorsa estate furono diversi i problemi di fornitura idrica: per questa ragione, si cercherà di evitare nuove situazioni anomale.