Gela. Stipendi in ritardo di quasi un anno e prospettive che si fanno sempre più cupe per gli operatori della casa d’ospitalità Antonietta Aldisio. Adesso, il monito arriva direttamente dal segretario della camera del lavoro Ignazio Giudice.
“Se non sbaglio – si chiede provocatoriamente il sindacalista della Cgil – lo scorso febbraio, i consiglieri comunali avevano assunto pubblicamente una serie d’impegni per il rilancio dell’intera struttura. Che fine hanno fatto? Ci sono tredici operatori in attesa di risposte e con loro altrettante famiglie”.
L’obiettivo si concentra sulla convenzione stipulata tra l’ente comunale e i dirigenti dell’Ipab.
“Siamo rimasti a cinque anni fa – spiega ancora Giudice – nessuno si è mai preso la briga di avviare una verifica e aggiornare gli accordi”. Insieme al sindacalista, diversi operatori della casa di riposo hanno manifestato tutta la loro preoccupazione: continuano a lavorare all’interno della struttura solo per non far mancare l’assistenza agli ospiti.
“In ogni caso – ammette il sindacalista – vorrei precisare che non c’è alcun intento di incrociare le braccia e bloccare l’attività. Però, pretendiamo risposte. Dobbiamo salvaguardare una struttura pubblica che ha fatto da sostegno a chi ne ha avuto bisogno”.
A Palazzo di Città, comunque, le risposte pretese dal sindacato e dai lavoratori sembrano molto difficili da assicurare, perlomeno in tempi stretti.
“Capisco benissimo i disagi degli operatori – spiega il neo assessore ai servizi sociali Ugo Costa – qui, nessuno vuole metterli sul lastrico o far chiudere la casa. Purtroppo, siamo costretti ad intervenire in base alle risorse a nostra disposizione. Dico subito che sono poche e ci permetteranno di effettuare solo gli interventi più urgenti”.
Non è da escludere che, già nei prossimi giorni, il neo assessore Costa possa convocare il sindacato per cercare di fare chiarezza su una vertenza che rischia seriamente di incancrenirsi senza trovare le necessarie cure.