Gela. “Si apra una vertenza sindacale, regionale e nazionale, sul caso della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore e degli investimenti che tardano a partire”. I sindacalisti delle segreterie generali di Cgil, Cisl e Uil
del territorio mostrano tutta la loro preoccupazione davanti alla stasi che sembra aver colpito il sito industriale Eni, con le relative conseguenze sui lavoratori.
Per questa ragione, hanno dato il loro via libera all’organizzazione di un attivo sindacale in città, alla presenza dei segretari regionali generali Michele Pagliaro della Cgil, Maurizio Bernava della Cisl e Claudio Barone della Uil.
“Impedimenti, percorsi burocratici tortuosi e privi di consenso, strumentalizzazioni del territorio – scrivono i segretari provinciali Antonino Giannone, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro – sono gli elementi che pongono a rischio il lavoro del sindacato confederale che ha cercato di realizzare gli obiettivi, tentando di mantenere alte le relazioni industriali con la Raffineria di Gela spa, allo scopo di evitare la riduzione della forza lavoro ivi operante”. Da questo punto di vista, i dubbi espressi dai sindacalisti di tutte le categorie provinciali coinvolte, dai metalmeccanici ai chimici passando per gli edili, si concentrano anche sulle mosse condotte dalla politica regionale e nazionale.
“Vorremo capire inoltre – continuano – se il governo regionale, quello locale e nazionale, siano nelle condizioni di dare certezze al territorio in ordine alle scelte che l’Eni sarà chiamata ad effettuare sui siti della raffinazione in Italia e in particolare sul sito gelese”. Senza lo sblocco dell’iter avviato al ministero dell’ambiente rispetto alle integrazioni all’autorizzazione ambientale rilasciata ai manager di raffineria, tutto il sistema produttivo della fabbrica sembrerebbe a rischio collasso.
Allo stato attuale, a risentirne di più sono gli operai in forza alle aziende dell’indotto che operano su commessa del gruppo Eni. Intanto, i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec, rappresentanti dei lavoratori chimici del diretto dello stabilimento di contrada Piana del Signore, hanno incontrato il sindaco Angelo Fasulo.
Anche in questo caso, sono state esposte tutte le preoccupazioni di operatori che, a differenza del passato, non si sentono più intoccabili davanti alle scelte effettuate dal gruppo Eni. Il prossimo 18 giugno, un nuovo round d’incontri al ministero dell’ambiente potrebbe contribuire a fare chiarezza sul futuro della fabbrica e sulle prescrizioni ambientali da adottare.