Gela. Avrebbe mentito in aula, sentito come testimone, con l’obiettivo di coprire i presunti insulti rivolti da un suo conoscente nei confronti di alcuni agenti di polizia durante un controllo.
Per questa ragione, un giovane deve rispondere di falsa testimonianza davanti al giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro.
Secondo i magistrati della procura, avrebbe reso una versione diametralmente opposta a quella effettivamente accertata con il solo obiettivo di coprire il conoscente, a sua volta finito a giudizio con l’accusa di oltraggio.
Davanti al gup, il suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, ha respinto le accuse mosse all’indagato che, invece, non avrebbe avuto alcuna intenzione di rendere una falsa dichiarazione. Il pubblico ministero presente in aula ha comunque chiesto il rinvio a giudizio per l’indagato. La decisione, adesso, spetta al giudice Vaccaro.