Gela. Bisogna prima attendere l’esito dei procedimenti di estradizione che riguardano due imputati, il gelese sessantunenne Rocco Mondello (attualmente detenuto in Germania) e il mercante d’arte William Thomas Veres (che risiede in Inghilterra). Per questo motivo il collegio penale del tribunale di Caltanissetta non ha disposto l’apertura del dibattimento nel giudizio scaturito dalla maxi inchiesta “Demetra”, incentrata su un presunto traffico internazionale di reperti archeologici che sarebbero stati trafugati anche dai siti d’interesse della città. Negli scorsi mesi è stato disposto il giudizio immediato per diciannove imputati. Oltre a Mondello e Veres, ci sono gli altri gelesi Simone Di Simone, Orazio Pellegrino e Giuseppe Cassarà e ancora Matteo Bello, Angelo Chiantia, Luigi Grifasi, Francesco Giordano, Luigi Lacroce, Francesco Lucerna, Giovanni Lucerna, Maria Debora Lucerna, Calogero Ninotta, Salvatore Pappalardo, Gaetano Patermo, Gaetano Romano, Luigi Signorello e Palmino Signorello. I carabinieri, compresi quelli del nucleo tutela patrimonio culturale, e i pm della procura nissena hanno ricostruito il presunto organigramma di un’organizzazione che sarebbe stata in grado di piazzare i reperti trafugati sui mercati internazionali e ad alcune case d’asta. Alcuni imputati hanno deciso di patteggiare, definendo le proprie posizioni. In aula, si tornerà a fine gennaio. I coinvolti sono difesi dagli avvocati Davide Limoncello, Ivan Bellanti, Angelo Cafà, Paolo Di Caro, Ignazio Valenza, Dario Giambarrasi, Walter Tesauro, Salvatore Manganello, Vincenzo Vitello, Alfio Lenza, Simone Iofrida, Giampiero Russo e Alfonso Russo.
Intanto, proprio per Mondello (difeso dall’avvocato Angelo Cafà) i giudici del riesame di Caltanissetta dovranno pronunciarsi dopo il ricorso presentato dalla difesa. Il legale chiede di rivedere la misura della custodia cautelare in carcere imposta all’uomo, anche attraverso la sostituzione con una meno afflittiva.
