Gela. Una media quotidiana di cinquemila occupati ma l’agricoltura locale continua ad essere vista come una specie di “figliastra” in una città ancora legata all’industria, nonostante le conseguenze prodotte nei decenni. Una Buona Idea, il movimento che fa parte del tavolo civico avviato nelle scorse settimane, ha già in programma un assessorato solo dedicato al comparto agricolo. “Sarebbe necessario – spiega Terenziano Di Stefano tra i promotori del focus tenutosi questa mattina – un vero e proprio sportello dell’agricoltore, da attivare in municipio. L’assessorato dovrà essere guidato da un esperto del settore, senza improvvisazioni come invece è accaduto in passato”. Anche quello dell’assessorato all’agricoltura non è affatto un tema nuovo, ma fino ad oggi il settore è rimasto in balia di inefficienze e scarsissima attenzione. Le campagne sono in mano a pochi che dettano legge. Danneggiamenti e furti sono all’ordine del giorno e tanti operatori sono arrivati al punto di non denunciare più, quasi consapevoli di non riuscire ad ottenere risposte. La vera alternativa economica all’industria (anche se acnora segnata dalla piaga del lavoro nero e sfruttato), almeno per ora, arriva proprio dalle aree rurali della città, ma la politica non se ne accorge, salvo esternazioni da campagna elettorale.
“Gli imprenditori agricoli locali hanno enormi difficoltà nell’accedere al credito bancario – continua Di Stefano – e si arriva al paradosso di dover rinunciare a bandi vinti proprio perché gli istituti di credito chiedono garanzie che tanti non riescono ad assicurare. Anche da questo punto di vista servirebbe un’intesa complessiva, con l’ente comunale in prima fila”. Tra progetti legati ad app da fornire agli operatori, prezzi crollati e la costante denuncia dell’abbandono istituzionale, si gettano i primi temi di una campagna elettorale ancora solo accennata. Magari, questa volta, qualcuno si ricorderà che esiste anche l’agricoltura.