Mazzarino. Due settimane fa, al culmine di un accesso confronto con uno dei vicini di casa: aveva estratto una falce nel tentativo di rispondere alle presunte provocazioni rivolte nei suoi confronti.
Il giudice Manuela Matta lo ha condannato a sei mesi di reclusione. Il pensionato sessantasettenne di Mazzarino Angelo Bognanni, infatti, è stato processato con il rito direttissimo nell’aula del tribunale di Gela. Oltre alla condanna, però, Bognanni non avrà più l’obbligo di firma presso la stazione dei carabinieri.
Inoltre, il giudice Matta ha ordinato la restituzione di ciò che era stato sequestrato all’interno della sua abitazione, compreso un fucile calibro dodici regolarmente posseduto.
“Il mio cliente – ha spiegato in aula l’avvocato difensore Sergio Anzaldi – non ha per nulla aggredito i componenti della famiglia Salanitro. Si è solo difeso davanti a tre persone che lo stavano affrontando”.
Una linea, comunque, che è parzialmente stata accolta dal giudice Matta. Il pubblico ministero Giampiero Cortese, infatti, aveva chiesto la condanna ad un anno e otto mesi di reclusione. Una richiesta decisamente più pesante rispetto al contenuto del dispositivo letto in aula dal magistrato.
I contrasti tra il pensionato e la famiglia Salanitro si sarebbero protratti per diversi mesi. Al centro del contendere, l’eccessivo spazio occupato da una delle coperture installate nell’abitazione della famiglia Salanitro. Non sarebbero mancati i ripetuti confronti verbali.
Il pensionato, inoltre, stando all’accusa, avrebbe minacciato di morte i vicini di casa. La presunta aggressione, invece, si sarebbe verificata a pochi metri di distanza dalla caserma dei carabinieri. Una ricostruzione, comunque, decisamente contestata dalla difesa dell’imputato.
“Il signor Bognanni – ha spiegato ancora l’avvocato Anzaldi – ha riportato alcune ferite ai polsi perché è entrato in contatto con uno dei vicini di casa. Sicuramente, per una banale discussione, ha messo a rischio la sua stessa onorabilità”.
L’imputato doveva rispondere di lesioni aggravate, minacce e porto d’arma non autorizzato. All’interno della sua automobile, i carabinieri intervenuti ritrovarono anche due coltelli, uno dei quali a serramanico.
A Bognanni, poche ore dopo i fatti, vennero imposti gli arresti domiciliari nella sua abitazione: convertiti, successivamente, nell’obbligo di firma presso gli uffici della caserma dei carabinieri.
Il giudice Matta, invece, ha disposto la distruzione delle armi che il pensionato nascondeva nella sua automobile senza averne alcuna autorizzazione.