Gela. In tre sono accusati di ricettazione perché in un magazzino attiguo al loro ovile venne ritrovata la Bmw dell’imprenditore Emanuele Mondello, rubata solo qualche giorno prima.
La ricostruzione dell’imprenditore. Così, sotto processo sono finiti Gianfranco e Antonio Farruggio oltre a Alberto Drogo. Nel corso del dibattimento, davanti al giudice Manuela Matta, è stato sentito proprio l’imprenditore vittima del furto della potente automobile. “Venni a sapere – ha spiegato – che l’automobile fu rubata per avere il cosiddetto cavallo di ritorno. Un mio collaboratore fu contattato da Emanuele Cascino che gli chiese il pagamento di 1.500 euro per riottenere la vettura. Io non ne sapevo nulla. Feci regolare denuncia ma fu il mio collaboratore a pagare la somma allo stesso Cascino. Quell’auto mi era costata almeno 50 mila euro”. Una ricostruzione finita anche agli atti dell’indagine “Inferis” che consentì d’individuare il gruppo retto dal presunto boss Giuseppe Alferi. Proprio l’attuale collaboratore di giustizia Emanuele Cascino, fedelissimo di Alferi, ha svelato i particolari della vicenda.
Gli imputati negano. La Bmw venne ritrovata dagli agenti di polizia nel magazzino di via Butera. Gli stessi poliziotti individuarono i tre attuali imputati che, difesi dall’avvocato Nicoletta Cauchi, hanno sempre negato di aver saputo nulla del furto della vettura. Si sarebbero trovati nei pressi di quel magazzino solo per questioni di lavoro. Adesso, la decisione sul caso potrebbe arrivare alla prossima udienza fissata per il 21 maggio.