Gela. Dalla Regione, negli scorsi giorni, è arrivata l’apertura all’ampliamento dell’impianto di compostaggio di contrada Brucazzi. Una decisione maturata dopo diverse interlocuzioni tra il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco e il dirigente regionale del dipartimento acqua e rifiuti Salvatore Cocina. Entro un mese, i tecnici dell’Ato dovranno far pervenire il progetto che dovrebbe aumentare la portata di un impianto già vicino alla saturazione. “Non capisco come faccia la Regione – dice il grillino Angelo Amato – ad autorizzare un progetto di questo tipo senza avere dati. Esistono dei numeri sulle quantità lavorate dall’impianto di compostaggio?”. Il consigliere comunale uscente ha fatto parte della prima commissione di indagine insediata a Palazzo di Città proprio con il compito di valutare gli aspetti principali del ciclo dei rifiuti in città. Tra questi, anche l’iter, piuttosto travagliato, che ha poi condotto all’avvio di un impianto inizialmente rimasto fermo nonostante gli investimenti per la realizzazione. “Sarebbe necessario rendere note le cifre incassate dalla vendita del compost – prosegue – ci sono una serie di elementi poco chiari, a partire dalla gestione amministrativa del sistema”.
L’esponente del Movimento cinque stelle torna anche sugli effetti prodotti dalla presenza del ciclo di compostaggio nella zona di contrada Brucazzi. “Ma l’impianto – conclude – ha funzionato secondo i parametri previsti? Perché da tempo c’è il problema delle emissioni che incidono negativamente su chi lavora nell’area industriale ex Asi?”. Una serie di interrogativi che il consigliere uscente lancia a pochi giorni dal via libera della Regione all’ampliamento. Il commissario dell’Ato Panebianco già da tempo cerca di capire se ci siano le possibilità di trasferire l’impianto da Brucazzi alla zona della discarica Timpazzo, di modo da evitare impatti, anche se il nuovo progetto probabilmente potrebbe avere effetti anche su questo fronte.