L’inchiesta sull’emergenza rifiuti, l’ex sindaco e il suo vice dal gup a marzo

 
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Gela. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale valuterà a marzo le accuse che i pm della procura contestano all’ex sindaco Domenico Messinese, al suo vice Simone Siciliano e al dirigente del Comune Patrizia Zanone, ritenuti responsabili di omissione d’atti d’ufficio. Un’indagine avviata dopo il caos rifiuti dello scorso aprile. Con il blocco dei servizi aggiuntivi e i mancati pagamenti a Tekra (l’azienda campana che gestisce in proroga le attività di raccolta e smaltimento in città), i cumuli invasero interi quartieri. Una situazione che ancora adesso non è stata del tutto risolta. Le accuse vengono mosse anche all’imprenditore Alessio Balestrieri, tra i manager del gruppo Tekra. Deve rispondere di interruzione di pubblico servizio. L’udienza preliminare sarebbe dovuta entrare nel vivo mercoledì scorso, ma lo sciopero dei legali ha fatto slittare la trattazione. Un’inchiesta scattata nel bel mezzo dell’emergenza rifiuti e condotta dai carabinieri e dalla guardia di finanza. In procura, sono stati i sostituti Luigi Lo Valvo e Mario Calabrese ad effettuare gli approfondimenti d’indagine, coordinati dal procuratore capo Fernando Asaro.

Dopo il varo delle misure correttive, approvate dal commissario Rosario Arena, è stata ratificata anche una transazione che consentirà di ripianare i debiti accumulati dal Comune nei confronti dell’azienda campana. Verrà pagato circa un milione di euro all’anno, fino alla copertura totale di un debito che ha sfiorato i sedici milioni di euro. Gli imprenditori rinunceranno agli interessi maturati.

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