Gela. La morte violenta di Loris Stival non ha sconvolto solo la comunità di Santa Croce Camerina ma una intera nazione.
L’ipotesi del movente pedofilia è quella che nelle ultime ore sta prendendo maggiore consistenza. Ed anche a Gela la triste vicenda ha toccato profondamente. Con una aggravante. Da settimane (ancora prima che accadesse l’omicidio del piccolo Loris) si è creata una sorta di fobia dell’orco. Per ora si tratta solo di voci, di bambini che raccontano ai genitori che all’uscita di scuola un uomo tra i 40 e i 50 anni avrebbe (condizionale d’obbligo) provato a molestare alcune compagnette, invitandole verbalmente a seguirlo. E il vox popoli ha fatto il giro della città in un baleno. Le mamme soprattutto hanno sparso la voce tra loro. Qualcuna è andata persino dalla preside dell’istituto in questione (di cui volutamente non facciamo il nome per evitare allarmismi) per chiedere una vigilanza ancora superiore. La paura c’è. A maggior ragione dopo quanto accaduto a Santa Croce. Che possa trattarsi (ce lo auguriamo) di una storia inventata dagli stessi bambini non è da escludere ma sottovalutare qualsiasi segnalazione potrebbe essere un errore. Due anni fa raccontammo una storia simile (avendo però riscontri) ed in effetti “l’uomo nero” fu costretto a fuggire dai paraggi di una scuola media dove era solito aggirarsi nel tentativo di adescare alunni.
Basta solo maggiore attenzione dei genitori e avvertenze chiare, senza giri di parole, ai propri figli.