M5S diviso, Cuvato: “Ci sono due gruppi ma i portavoce sono i garanti politici”

 
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Antonio Cuvato e il deputato regionale Nuccio Di Paola

Gela. “Ormai è palese anche all’esterno. Nel Movimento cinque stelle locale ci sono due gruppi”. Antonio Cuvato, tra i primi attivisti in città (entrò nel meetup nel 2012), non nasconde la spaccatura sempre più netta che rischia di azzoppare i grillini, chiamati a superare l’esperienza Messinese. “Ci sono due realtà che sono comunque complementari – continua – e mi riferisco al Movimento e al meetup. Credo però che in una fase in cui il Movimento cinque stelle è arrivato al governo, debbano essere i portavoce i garanti delle scelte. Non mi riferisco ad un ruolo di sudditanza del meetup nei loro confronti, anzi. Allo stesso modo, però, il meetup non può pensare che i portavoce siano telecomandati o concentrati solo sulle richieste che possano giungere dagli attivisti. Gli eletti devono dare voce ad un intero territorio. Personalmente, anche come referente dell’associazione ViviamoManfria, ho sempre avuto risposte dai portavoce”. Le strutture portanti dei grillini in città sono ormai divise e Cuvato da molti viene visto come quello che potrebbe lavorare per ricucire lo strappo. Il meetup ha deciso il cambio di guardia. Santi Ventura ha lasciato il ruolo di organizer a Livio Aliotta, un altro grillino orientato a mettere insieme quelle che rischiano di diventare fazioni interne.

“Abbiamo tutti radici comuni e ci vuole buon senso – spiega ancora Cuvato – il vero e unico garante è il Movimento cinque stelle, altrimenti si crea solo confusione e la gente non lo capisce”. L’attivista comunque guarda anche alle prossime mosse, quelle più marcatamente politiche. Nel dopo-Messinese è stato indicato come uno dei possibili aspiranti pentastellati alla candidatura a sindaco. “Le scelte non le può fare semplicemente un gruppo di persone, come è capitato con Messinese – conclude – tre anni fa, io votai contro la sua candidatura. Gli spiegai che secondo me non era adatto a fare il sindaco, forse poteva essere un buon assessore ai lavori pubblici. Non bisogna commettere gli stessi errori. La scelta deve essere condivisa ma vidimata dai portavoce. Sono loro che hanno mandato politico. Abbiamo il vantaggio di non doverci alleare con nessuno e c’è tutto il tempo per arrivare alla decisione migliore. A differenza di altri, non dobbiamo pensare a spartire assessorati con eventuali alleati”. Le distanze sono ancora enormi e il conflitto interno potrebbe essere il vero rivale dei grillini nel percorso verso le urne.

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