Gela. Dopo la corsa ai distributori di carburante, code di autovetture in panne si registrano nelle autofficine. Con esattezza in quelle specializzate in impianti ad iniezione diretta.
L’indice accusatorio è puntato contro la qualità dei carburanti erogati in città. Pare che i meccanici abbiano trovato acqua negli iniettori e nei serbatoi delle autovetture.
“Registriamo un aumento anomalo di automobilisti in panne – spiega Filippo Mauro, ragioniere dell’officina Gallo – con gli iniettori bloccati. Abbiamo appurato la presenza di acqua, sia nel motore che nei serbatoi.
Nel nostro lavoro – smorza i toni Mauro – capita di assistere ad improvvisi flussi di persone in difficoltà”. Secondo i bene informati, invece, le impennate delle richieste potrebbero essere riconducibili al periodo di carenza dei carburanti durante le proteste dei Forconi.
La situazione è rientrata nelle norma solo la scorsa settimana, giusto il tempo per consumare l’autonomia residua di un’autovettura. Lo stesso procuratore Lucia Lotti, aveva ordinato un giro di vite ai controlli per verificare se qualche commerciante ha fatto leva sull’emergenza facendo lievitare i prezzi e immettendo nel commercio prodotti anche non conformi.
Le indagini degli inquirenti sarebbero state estese ad ogni categoria, interessando anche i distributori di carburante, accusati di avere venduto all’esorbitante prezzo di 2 euro e 50 centesimi un litro di benzina o gasolio. Sono oltre venti le autovetture rimaste in panne che si sono rivolte all’autofficina Gallo di contrada Giardinelli.
“Accusano quasi tutte lo stesso problema meccanico agli iniettori – incalzano Natale Pollara ed Emanuele Liardo – Probabilmente causato dalla stessa condensa dei serbatoi rimasti a secco per troppo tempo”.