Indagati da rimuovere? Vella e Di Dio: “Scelti dal sindaco, spetta a lui decidere”

 
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Gela. L’indagine sull’Rsa di Caposoprano, controllata dalla società S.S.T., inizia a
produrre reazioni anche tra i banchi del consiglio comunale. Tra gli indagati, ci sarebbe l’attuale direttore generale di Palazzo di Città Renato Mauro.

Così, i dubbi iniziano a diventare politici. “L’indagine è ancora in corso – spiega l’esponente di Articolo 4 Giuseppe Di Dio – staremo a vedere quali esiti assicurerà. Certamente, mi pare strano che funzionari indagati possano mantenere i loro incarichi durante questa fase. Si tratta di tecnici scelti dal sindaco. Dovrebbe essere lui stesso a prendere una posizione in merito. Sicuramente, come opposizione in consiglio comunale, prendiamo atto dell’indagine coordinata dalla procura e ci riserviamo iniziative immediate”.
Una voce dello stesso tipo arriva direttamente dal principale partito di maggioranza, il Pd, per il tramite dell’ex capogruppo Enrico Vella.
“Purtroppo – ammette – non è mai semplice in queste situazioni dire “lo avevamo detto”. In tempi non sospetti, anche insieme ai colleghi d’opposizione, abbiamo denunciato la continua assenza dei dirigenti in aula insieme alla sussistenza di procedure gestionali, relative ad atti molto importanti, decisamente poco chiare. Adesso, arriva la magistratura. Se dovessero risultare coinvolti esponenti del consiglio comunale? Credo, spetti al sindaco decidere e valutare se sia opportuna la conferma di funzionari allo stato attuale sottoposti alle attenzioni della magistratura. Lo stesso dicasi per coloro che hanno usufruito di sue scelte politiche. Per questa ragione, invito tutti ad evitare superficialità su qualsiasi tema. Non dimentichiamo quello dell’affidamento degli immobili comunali ai privati. Chi sbaglia, pagherà inevitabilmente”. L’opposizione e una parte del Partito Democratico, insomma, passano la palla al sindaco Angelo Fasulo.

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