Ex Turco ancora senza lavoro, vertice in prefettura: per Eni “1.200 occupati in raffineria”

 
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Uno dei presidi allestiti durante la lunga protesta degli ex Turco

Gela. Attendono da mesi senza però aver avuto risposte. Gli ex lavoratori della Turco Costruzioni avrebbero dovuto ottenere una chiamata da aziende dell’indotto di raffineria. Fino ad oggi, per venti di loro non c’è stato il rientro in raffineria, nonostante le intese concluse anche in prefettura. Proprio dai funzionari nisseni si sono recati mercoledì i segretari degli edili di Fillea, Filca e Feneal. Francesco Cosca, Francesco Iudici e Dathan Di Dio hanno nuovamente chiesto che le aziende dell’indotto, in una fase di notevole occupazione in raffineria, attivino le procedure di assunzione. Alla convocazione diramata dai funzionari della prefettura hanno risposto alcuni dei manager di Eni. Il gruppo del cane a sei zampe ha fornito i primi numeri, sarebbero attualmente 1.200 i lavoratori impegnati in raffineria. Anche sulla scorta di queste cifre, le segreterie degli edili (come chiesto anche dall’Ugl del segretario Giovanni Abela) spingono per l’assunzione dei venti ex Turco.

Temono che con il passare del tempo, anche la mole di lavori in raffineria possa ridursi impedendo la loro assunzione. I sindacati inoltre hanno escluso presunti rifiuti dei lavoratori rispetto a chiamate giunte da aziende dell’indotto. Non ci sarebbe stato alcun no pronunciato dagli operai.

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