Gela. Un violento scontro stradale costò la vita ad una donna che viaggiava su un’utilitaria lungo la statale 115. Per quei fatti, il giudice Domenico Stilo ha deciso di condannare il pensionato Luigi Giunta a due anni di reclusione con pena sospesa. L’uomo è finito sotto processo per rispondere di omicidio colposo.
La decisione è arrivata a conclusione di un dibattimento che ha tratto spunto proprio dal gravissimo incidente stradale che si verificò nell’ottobre di otto anni fa. In quell’occasione, l’Opel Astra condotta dall’imputato andò ad impattare sull’utilitaria che, intanto, percorreva il senso di marcia opposto.
All’interno del’automobile colpita viaggiava Concetta Cacciaguerra. Il violento impatto, stando agli elementi raccolti dall’accusa, sarebbe stata la causa scatenante delle ferite interne riportate dalla vittima. Inutile si rivelò il trasporto al Vittorio Emanuele: i medici, infatti, riscontrarono ferite gravissime.
Ad essere colpiti furono soprattutto il pancreas e l’intera zona dello stomaco. Per queste ragioni, il pubblico ministero Giampiero Cortese ha chiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione. Alla fine, però, il giudice Stilo ha riconosciuto all’imputato l’esistenza di circostanti attenuanti che hanno consentito una riduzione della pena.
“Questo processo – ha detto il legale di difesa – è sorto privo di importanti elementi. Ad esempio, mi chiedo come mai non si procedette all’effettuazione di un’autopsia sul corpo della vittima. Siamo certi dell’esistenza del nesso di causalità tra lo scontro e la successiva morte?”.
La linea di difesa, però, non è riuscita a convincere del tutto il giudice Domenico Stilo. Il pubblico ministero Cortese, invece, ha ribadito l’esistenza di evidenti elementi di colpevolezza in capo all’imputato. Luigi Giunta è stato condannato nonostante i traumi psichici riportati come ribadito dal legale di difesa. La morte della donna dopo il violento impatto sembra aver lasciato segni anche nel conducente dell’Opel Astra che perse il controllo a causa, forse, dell’eccessiva velocità.