Incidente Eni, Trizzino: Controlli quasi del tutto assenti

 
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Gela. L’emergenza ambientale è stata affrontata mettendo in gioco “le migliori tecnologie disponibili” del territorio. Come ci tiene a puntualizzare il presidente della Raffineria, Claudio Zacchigna.

Tutti gli enti, ognuno per la propria competenza, hanno consentito di riportare la soglia di allerta nei limiti di legge dopo il guasto all’impianto Topping della Raffineria che il 4 giugno ha causato versamento a mare di petrolio.

Entro, cioè, quei limiti di guardia che da 23 anni collocano il territorio gelese come area ad alto rischio ambientale.

“Il problema – spiega Giampiero Trizzino, presidente della IV commissione Ambiente – è legato all’inefficienza dei controlli per mancanza di personale. Come nel caso dell’Arpa che ha in organico solo una persona” e dell’Asp che, a detta del direttore del distretto Sanitario, Giuseppe Piva, “non riesce a garantire esami approfonditi a causa di laboratori messi a disposizione dell’Azienda sanitaria provinciale non all’avanguardia.

Mancano fondi necessari a verificare se il mare è nocivo alla salute. Il nostro intervento risulta limitato, tant’è che ci occupiamo solo della balneazione”.

“A chi affido i controlli se la stessa istituzione non è in grado di assolvere questo compito?” – si interroga il “grillino” presidente della commissione regionale, che raccogliendo l’invito del sindaco Angelo Fasulo promette di tornare in Aula consiliare per fare chiarezza.

“L’allarmismo non è legato al solo sversamento di petrolio a mare avvenuto lo scorso 4 giugno – precisa Trizzino – E’ un problema che questa città si trascina da 23 anni. Da quando, con precisione, l’allora ministro dell’Ambiente dichiarò questa’area ad alto rischio ambientale. Fu approvato anche un piano di risanamento che permise di stanziare 40 miliardi del vecchio conio. E’ giunto il momento di sapere come queste somme sono state gestite”.

A rispondere a quest’ultimo interrogativo ci ha pensato il primo cittadino, il quale precisa: “Solo 5 di quei 20 milioni di euro sono stati impiegati per bonifiche nel territorio. La differenza è stata impiegata per pagare gli stipendi dei dipendenti regionali”.

In città, in rappresentanza del governo regionale è giunto l’assessore Lucia Borsellino, “per verificare che si sia stata superata quella fase di emergenza legata all’inquinamento ambientale – afferma – Sin dal primo momento l’Asp di Caltanissetta ha attivato tutte le procedure, i dati sono rassicuranti e ci consentono di dire che il mare è balneabile”. Intanto, in relazione all’incidente, è attualmente in corso una indagine della magistratura e una verifica interna alla Raffineria avviata dall’Eni.

“La Raffineria ha provveduto al fermo degli impianti – precisa il presidente Zacchigna – costituendo un team per meglio definire le cause, individuare responsabilità e garantire che episodi del genere non si ripetano. Con esattezza – sottolinea – per una perdita ad uno scambiatore è stato rilasciato in mare circa un metro cubo di idrocarburi miscelati con acqua”.

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